Dio creò Mauritius e poi il Paradiso Terrestre
Mark Twain
Aveva ragione Mark Twain perché Mauritius è una di quelle mete che, nell’immaginario comune, viene sempre associata al classico paradiso tropicale da viaggio di nozze. Il turismo che si incontra, dentro e fuori i resort, in effetti è un po’ quello. Si tratta però di un’isola molto facile da girare e visitare in autonomia, quindi vi spiegherò come organizzare un viaggio di un paio di settimane in questa splendida perla dell’Oceano Indiano.
Organizzare il viaggio a Mauritius
Due settimane sono un periodo sufficiente per farsi un’idea dell’isola, effettuare alcune escursioni e godersi un po’ di relax in una delle meravigliose spiagge che la costeggiano. L’ideale è eventualmente soggiornare in due zone diverse perché l’isola non è piccolissima ed avere un solo punto di appoggio può limitare un po’ le visite sia per le distanze sia, soprattutto, per il traffico.
Noi in realtà abbiamo deciso di dedicarci alla zona sud, forse la più incontaminata e selvaggia, per poi spostarci sull’isola di Rodrigues nella seconda parte del viaggio. Può essere un’alternativa se, come noi, amate i luoghi un po’ fuori dai circuiti turistici. Le due isole infatti sono totalmente differenti. Se ti interessa sapere di più di Rodrigues, leggi il mio articolo Viaggio a Rodrigues, perla nascosta dell’Oceano Indiano.
Abbiamo volontariamente escluso l’estremo nord, tutta la zona di Grand Baie per intenderci, perché troppo turistico per noi, e abbiamo a malincuore rinunciato al nord-est per mancanza di tempo, ma abbiamo già idea di tornarci molto presto.
Mauritius rappresenta una meta perfetta per una vacanza in coppia ma anche in famiglia. Solo due (o tre) ore di fuso la differenza con l’Italia, nessun vaccino necessario e molte attività in acqua, culturali e nella natura che la rendono adattabile alle più svariate esigenze.
Quando andare
La nostra estate (luglio/agosto) coincide con il loro inverno ma le temperature sono ben diverse dagli inverni europei. Le minime sono intorno ai 20° mentre le massime intorno ai 26°. E’ quindi il paradiso per che non ama il caldo torrido ma preparatevi a tirare fuori l’ombrello abbastanza spesso.
Questo periodo coincide anche con la bassa stagione quindi troverete tariffe decisamente convenienti in hotel e resort rispetto al mese di dicembre dove invece schizzano alle stelle. I mesi più piovosi vanno da gennaio ad aprile per poi migliorare. Per sfruttare il viaggio nelle nostre vacanze estive noi abbiamo trovato il periodo di fine agosto/inizio settembre tutto sommato abbastanza buono. Il mese in assoluto più consigliato invece è ottobre.
Attenzione ai venti che in alcuni periodi e zone soffiano maggiormente. E’ quindi fondamentale scegliere le zone più riparate che tendenzialmente corrispondono alla costa ovest.
Voli
Le compagnie che volano dall’Europa sono principalmente Air France, Air Mauritius, Emirates, KLM, Turkish Airlines, Saudia o Eurowings. Un volo per Mauritius in agosto da Milano MXP vi costerà dai 700 Euro/pp a salire, così come nel periodo di Capodanno. I prezzi nella mezza stagione possono scendere fino a 500 Euro/pp, e addirittura arrivare a 400 Euro in mesi come novembre!
N.B. dopo la pandemia, questi prezzi potrebbero aver subito delle modifiche.
Se decidete di spostarvi ad esempio a Rodrigues, ricordate che si tratta di un volo domestico in quanto l’isola appartiene alla Repubblica di Mauritius. I tempi in aeroporto sono più brevi mentre non e’ così per Réunion che dal punto di vista amministrativo costituisce sia una regione sia un dipartimento d’oltremare della Francia. Ciò significa che in aeroporto dovrete passare tutti i controlli per uscire effettivamente dal paese, quindi attenzione ai tempi! I voli per Rodrigues si effettuano con Air Mauritius, ce ne sono, se non sbaglio, 3 al giorno. Costano intorno ai 200 Euro/pp a/r.
Dove dormire
Noi abbiamo scelto la splendida penisola di Le Morne, un’area protetta patrimonio UNESCO, con un promontorio decisamente caratteristico e una laguna pazzesca che vista dal cielo crea lo splendido effetto chiamato the underwater waterfall, una cascata d’acqua nell’acqua. Lì si trovano la maggior parte delle scuole di kitesurf dell’isola infatti la parte a sud-est è molto ventosa mentre decisamente riparata la costa ovest della penisola.
Underwater Waterfall | © Reddit
Abbiamo soggiornato nel bellissimo LUX* Le Morne, un resort curato nei minimi dettagli in cui siamo stati davvero bene. Consiglio eventualmente anche gli altri che si trovano accanto perché in buona posizione, il St. Regis Mauritius Resort e il Beachcomber Dinarobin Hotel Golf & Spa Hotel. Attenzione però che questa zona è piuttosto isolata per cui è consigliabile avere un’auto a noleggio altrimenti finirete per fare esclusivamente vita da resort o essere totalmente dipendenti dai taxi e dalle loro escursioni. La zona inoltre non ha molti ristoranti e negozi facilmente raggiungibili a piedi. La prima cittadina, La Gaulette, si trova infatti a 10 minuti di auto, verso nord e lì troverete invece un supermercato fornito, un piccolo centro commerciale, qualche ristorante e bar. Per centri commerciali e boutique stile europeo considerate il nord dell’isola, intorno a Grand Baie.
In ogni caso consiglio Le Morne, almeno per parte del vostro viaggio, perché è una buona zona per molte escursioni come Chamarel, il trekking a Le Morne Brabant, la visita alla Bois Cheri Tea Factory, il Blue Bay Marine Park e altre attrazioni nella zona centro-sud dell’isola.
Altre buone zone in cui soggiornare sono il nord, con Grand Baie e Trou-aux-Biches se amate la mondanità oppure a est, Trou d’Eau Douce con la splendida Ile aux Cerfs.
Dove mangiare
Devo ammettere che questa volta non abbiamo esplorato a sufficienza il panorama ristorativo dell’isola proprio perché confinati in un’area un po’ remota. Siamo usciti alcune sere e abbiamo comunque provato alcuni ristorantini che ci hanno soddisfatto. Sicuramente in altre zone più turistiche è più semplice trovare locali e ristoranti in cui trascorrere la serata mentre a Le Morne non è stato così scontato da questo punto di vista.
In ogni caso posso consigliare Wapalapam Island Eatery, aperto a tutte le ore e con proposte locali originali e ben preparate, ENSŌ Restaurant & Lounge Bar non male, anche se la posizione non è nulla di che, il Blue Marlin, uno dei ristoranti del Dinarobin in cui consiglio di prenotare.
Nella mia lista c’era ovviamente il celebre La Clef des Champs, ristorante di alta cucina mauriziana della chef Jacqueline Dalais che, se avete occasione, vi consiglio di provare. Avevo selezionato inoltre Escale Creole, Seabell Restaurant e Canne a Sucre chez May situati purtroppo in altre zone dell’isola.
Cosa fare
Non vorrei ripetermi con un elenco di attrazioni che potete trovare facilmente su qualsiasi guida o su TripAdvisor. Mi limiterò a raccontarvi cosa abbiamo fatto noi, cosa avrei voluto fare ma soprattutto cosa ci è piaciuto di più.
Port-Louis
Port Louis è traffico. I tempi di percorrenza sono lenti, la città è spesso congestionata in alcuni punti e orari, forse anche perché, quando ci siamo stati, era un cantiere in pieno fermento.
Arrivare al Caudan Waterfront (punto che vi consiglio perché c’è un grosso e comodo parcheggio) può lasciare un po’ demoralizzati perché, a causa dei lavori in corso, la zona non era esattamente idillica. E’ probabile che se sono già passati alcuni anni dalla stesura di questo articolo (2018), i lavori siano stati terminati.
La zona pedonale del Waterfront è moderna e vivace e spingendosi verso l’interno della città si raggiunge il Central Market che personalmente ho trovato gradevole anche se un po’ caotico e non così autentico, trattandosi del mercato più visitato dai turisti.
Passeggiando per il centro si raggiunge il Photography Museum, uno splendido museo di fotografia istituito da Tristan Bréville e sua moglie che vi accoglieranno come foste di famiglia. Il museo raccoglie oltre mille apparecchi fotografici di ogni epoca, incluso il celebre dagherrotipo, il primo esperimento fotografico del 1939 che utilizza una lastra di rame su cui si applicava elettroliticamente uno strato d’argento, sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. Potrete anche prendere appuntamento per fare una foto con una macchina in legno a grandezza naturale dei primi del ‘900, in cui dovrete stare immobili per almeno 25 secondi affinché venga impressa la pellicola. Davvero un salto indietro nel tempo!
Non ci siamo soffermati molto a Port Louis poiché la maggior parte degli splendidi palazzi coloniali è andata distrutta da un uragano negli anni ’60 e il centro è piuttosto piccolo.
Sir Seewoosagur Ramgoolam Botanic Garden Trust
Questa celebre località non ci ha particolarmente colpito benchè questi giardini botanici siano tanto declamati come tra i più belli del mondo. Li abbiamo trovati in realtà un po’ abbandonati, molto ampi e dispersivi, il personale praticamente assente, a parte le guide che invece ti assalgono all’ingresso per fare un tour con loro.
La vegetazione effettivamente è davvero bella e appunto per questo non valorizzata come meriterebbe. Forse è stato così perché era bassa stagione. I viali bordati di palme sono comunque splendidi così come lo stagno con le ninfee giganti.
Chamarel
Bocciamo purtroppo anche Chamarel, attrazione turistica per eccellenza, di quelle in cui arrivano frotte di persone in bus, con i percorsi predefiniti, lo shop con i soliti souvenir e l’attrazione principale nemmeno poi così eclatante. Anche la Lonely Planet in effetti scrive che “non si sa bene per quale motivo queste dune siano diventate così famose” e non possiamo che confermare questa sensazione.
Biscuit Manioc Factory
La visita a questa piccola fabbrica di biscotti di manioca è stata una delle più belle e autentiche esperienze fatte sull’isola. Si tratta di un’azienda a conduzione famigliare, che produce questi biscotti a base di manioca (coltivata sull’isola, parte in terreni di loro proprietà) seguendo il metodo tradizionale da oltre 140 anni e cinque generazioni.
La visita, nella sua semplicità, permette di comprendere bene l’unicità di questo prodotto, che non viene esportato al di fuori dall’isola proprio perché si tratta di una piccola produzione.
Non perdetevi la degustazione, servita ai tavoli antistanti l’entrata principale, che comprende tè o caffe in accompagnamento a tutti i gusti con cui vengono aromatizzati i biscotti (vaniglia, cocco, cannella, … e molti altri), completamente naturali, senza coloranti, aromi e conservanti. Si tratta inoltre di un prodotto adatto a chi segue un’alimentazione gluten-free in quanto la farina di manioca non contiene glutine (e in tutta la fabbrica non sono trattate altre farine). Nella variante senza burro, sono perfetti anche a chi è intollerante al lattosio. Non ci sono scuse quindi per non assaggiarli perché hanno un sapore e una consistenza deliziosi!
Se volete comprare dei souvenir questa è l’idea giusta, sia perché si tratta davvero di un prodotto unico e particolare introvabile altrove, sia perché in aeroporto costano almeno il doppio!
Mahébourg
Siamo arrivati a Mahébourg in un giorno di pioggia battente, attraversando tutta l’isola, tra foreste, parchi e strade tortuose. Eppure sapevo che questa cittadina ci sarebbe entrata nel cuore.
Decisamente più piccola di Port Louis, si respira ancora l’atmosfera di quelle che da noi sono le città di provincia, dove tutto funziona meglio, dove le realtà sono raccolte, dove passeggi per il centro e la gente va in giro per le sue faccende senza stress e frenesia.
Nonostante la pioggia, abbiamo avuto modo di camminare per le vie intorno al Bazarre centrale, assaporare la vita quotidiana di una giornata qualunque e goderci il panorama sulla baia dal Monument Commemorating Abolition Of Slavery, nel parco sul lungomare appena dietro il Bus Terminal. I colori sono spettacolari e vi consiglio di non perdere l’eco tour alla Nature Reserve Ile aux Aigrettes, dove potrete ammirare quasi esclusivamente specie endemiche nel loro habitat naturale. L’escursione guidata dura 2 ore e parte da Pointe Jerome.
Tra le cose che non siamo riusciti a vedere, sicuramente meritano una visita la splendida Ile aux Cerfs Leisure Island, un’escursione al Parco nazionale Black River Gorges (lo abbiamo attraversato tutto in auto, sempre nella solita giornata di pioggia, e ci sono diversi punti panoramici, oltre a moltissimi itinerari escursionistici), la Bois Cheri Tea Factory.
6 comments
Una guida molto dettagliata!! Complimenti…questo è una di quei viaggioni da organizzare davvero bene e i tuoi consigli possono essere davvero utilissimi. Segno tutto qual’ora riuscissi a convincere mio marito a partire nel breve periodo! 🙂
Grazie! E’ uno di quei posti in cui tornerei immediatamente! Davvero una vacanza ideale!
Molto bella e completa la tua guida per le Mauritius, grazie! Anche per me fine agosto/inizio settembre sarebbe l’ideale per le ferie, ad ottobre sarebbe un po’ difficile riuscire a organizzare…se voi vi siete trovati così bene in quel periodo cancello tutti i miei dubbi e prenoto il prima possibile!
Tutto sommato periodo buono dai! Io avrei volentieri apprezzato qualche grado in piu’ ma non si puo’ dire che le temperature ci abbiano limitato nel goderci la vacanza!
Una guida utilissima per organizzare il viaggio in autonomia! Mi piacerebbe visitare l’isola, perché oltre al mare sembra avere una bellissima natura da esplorare.
Si, noi l’abbiamo adorata! Mi immagino a farci le vacanze ogni anno un giorno quando avremo visto il resto del mondo! 😀