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Arcumeggia e la poesia del paese dipinto tra i boschi della Valcuvia

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“Desiderate un paese di mezza montagna (600m.) con aria saluberrima, possibilità di trovare locali d’affitto, di fare passeggiate sane? Potete rivolgervi ad Arcumeggia (Valcuvia) – Stazione di Cittiglio (Linea Milano Nord-Laveno)”

Scriveva così l’Eco di Arcumeggia del 1931 nella sezione Prontuario e indicazioni utili, rivolta a “villeggianti e convalescenti”.

Eco di Arcumeggia, giugno 1931 | © Archivio Storico Valcuvia

Ed Arcumeggia e’ proprio questo: un salto nel tempo in un’altra epoca. Mentre percorri i tortuosi tornanti che conducono alla cima, ti lasci alle spalle per un momento la realtà dei nostri giorni.

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Arcumeggia | © bychloe.it

Arcumeggia: un po’ di storia

Abbarbicato sul monte che sorge dietro a Casalzuigno, Arcumeggia e’ un minuscolo paesino immerso nei boschi, molto popolato nei primi anni del Novecento. La storia ci racconta che in seguito alla Prima Guerra Mondiale fu via via abbandonato dagli abitanti che si trasferivano nei centri urbani.

Nel 1956, l’Ente Provinciale del Turismo ha avviato un’iniziativa per contrastare l’abbandono dei territori rurali, invitando artisti di chiara fama a realizzare affreschi sulle facciate delle case, organizzando mostre, concorsi e corsi di tecnica dell’affresco.

Il primo artista ad aderire fu Giuseppe Montanari, gli altri seguirono a ruota, entusiasti all’idea di contribuire a tale nobile progetto che faceva dell’affresco il principale protagonista. In un’intervista del 2003, il pittore milanese Umberto Faini ricorda:

Allora ero allievo di Carpi e con lui visitai il paesino della Valcuvia per la prima volta. Si respirava un’aria di grande fermento, la gente del posto partecipava con piacere con gli artisti, lavorava e dava consigli. … C’era, attraverso Usellini, un collegamento diretto con Brera e da lì venne l’impulso per i “corsi d’affresco” riservato ai dodici allievi che avevano frequentato con miglior profitto l’ultimo anno d’accademia nei vari istituti italiani.

Il numero delle opere presenti oggi e’ di oltre 150 dipinti che costituiscono il patrimonio pittorico di Arcumeggia.

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Arcumeggia | © bychloe.it

La visita

La visita è adatta a tutti e richiede un’oretta o due. Prendete la mappa con il percorso delle opere all’ufficio della Proloco, situato proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Ambrogio e avventuratevi a piedi seguendo le indicazioni lungo il sentiero ciottolato tipico dei villaggi di montagna. Come sempre, in questi casi di musei a cielo aperto, sarà emozionante guardarsi intorno alla ricerca della parete in questione, che aspetta solo di essere scoperta, una volta su di una finestra, la successiva sotto ad un portico, quella dopo ancora nascosta all’interno di un cortile.

Nel caso voleste fare come i villeggianti degli anni Trenta, e decidere di trascorre qualche giorno in quest’oasi di pace, il B&B La Corte del Poeta si trova in centro al paese ed è perfettamente integrato al contesto.

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B&B La Corte del Poeta | © bychloe.it

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B&B La Corte del Poeta | © bychloe.it

Per una sosta ristoratrice, invece, c’è un unico locale in fondo al paese, la Locanda del Pittore, bar ristorante caratteristico con terrazza dalla vista pazzesca sulla valle sottostante!

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La Locanda del Pittore | © bychloe.it

 icon-location-arrow DINTORNI: se arrivate da lontano approfittatene per una visita alla splendida Villa Della Porta Bozzolo, dimora di campagna dei Della Porta, ricchi possidenti locali con umili origini del Cinquecento. Si trova a Casalzuigno, proprio prima dei tornanti che portano ad Arcumeggia.

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Arcumeggia | © bychloe.it

Vi ho incuriosito con questo piccolo borgo? E allora andateci! Non resterete delusi!

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