AVVERTENZA: questo articolo è stato pubblicato in data 11 marzo 2021, pertanto tutte le informazioni indicate, pratiche ed emotive, si riferiscono a quello specifico periodo in cui in Italia stava iniziando un altro lockdown.
Che la responsabilità sia la tua guida
introduzione
Faccio questa premessa, prima di darvi tutte le informazioni sui viaggi, perché è ciò a cui tengo di più e che passerebbe in secondo piano se ne parlassi alla fine.
Scrivo questo articolo con grande rispetto e consapevolezza per l’anno che tutti quanti abbiamo trascorso, le difficoltà e le sofferenze che ciascuno ha dovuto affrontare e la situazione in cui il mondo o parte di esso si trova ancora oggi immerso. La responsabilità verso la salute, mia e degli altri, è sempre stata la priorità durante tutto quest’anno, qualsiasi scelta o azione mi sia trovata a intraprendere, nei limiti di ciò che era consentito fare e nei limiti, ancor più restrittivi, del mio buon senso.
Condivido con voi questi consigli in modo che la responsabilità sia la vostra guida, che si tratti di aspettare quello che per voi sarà il momento giusto per tornare a viaggiare, o che si tratti di partire oggi verso le destinazioni dove spostarsi dall’Italia è attualmente consentito.
Il mio vuole essere da una parte un messaggio di speranza e buon auspicio verso il graduale ritorno alla vita che ciascuno si merita. Dall’altra un responsabilizzare le persone e renderle consapevoli di ciò che comporta intraprendere un viaggio in questa situazione.
Si può viaggiare per turismo?
La risposta è sì, si può viaggiare ma non ovunque e non come eravamo abituati fino ad un anno fa.
Nel momento in cui le frontiere sono state riaperte, a giugno 2020, sono stati istituiti degli elenchi di Paesi, indicati con lettere dalla A alla E, per i quali sono previste differenti misure di ingresso, insieme alle disposizioni relative al rientro in Italia.
Da giugno 2020 ad oggi, noi abbiamo volato 4 volte, facendo quindi 4 viaggi responsabili secondo le norme vigenti, nei vari momenti dell’anno. Partendo sempre da Milano MXP, siamo quindi stati:
- in Sicilia alle Eolie – agosto 2020
- in Grecia a Paros – settembre 2020
- in Spagna a Fuerteventura/Lanzarote – dicembre 2020
- ancora a Fuerteventura – marzo 2021, questa volta per rimanerci per un po’
Abbiamo quindi vissuto e sperimentato fasi diverse durante questo anno di pandemia.
I viaggi estivi sono stati i migliori, soprattutto verso l’estero. I contagi erano bassi, la gente in giro poca, sembrava davvero di poter respirare un po’ di normalità ma anche sperare ad una più rapida ripresa. Il viaggio di dicembre è stato leggermente più stressante, molte persone si muovevano per le festività, il momento era molto incerto e le restrizioni per il Natale incombevano. Così come l’ultimo recente volo a marzo 2021 non è stato affatto semplice: la situazione in Italia è tornata ed essere critica, le restrizioni sono molte, i controlli serrati: in questi casi bisogna essere davvero certi di aver fatto tutto secondo le regole per non ritrovarsi all’ultimo con delle sorprese.
Dove trovare le informazioni ufficiali
Online e sui social si trovano varie informazioni su dove e come sia possibile viaggiare per fini turistici o senza bisogno di motivazione, ma io vi consiglio di considerare sempre e solo 3 fonti:
- il dpcm attualmente in vigore in Italia insieme alle ordinanze regionali reperibili sul sito della vostra Regione
- il sito di Viaggiare Sicuri in cui è presente anche il questionario in cui è ricevere tutte le informazioni aggiornate semplicemente inserendo il paese in cui ci si vuole recare
- il sito ufficiale del Paese in cui volete andare o eventualmente quello dell’ambasciata italiana in quel paese
Per questo tipo di informazioni, verificate sempre le notizie prese da giornali, blog o lette sui social perché le regole per spostarsi nei singoli Paesi ai tempi del Covid cambiano molto velocemente (ecco perché non le riporto qui). Solo le fonti ufficiali vi daranno la garanzia di essere aggiornate in tempo reale (e in ogni caso sono le uniche a cui potrete appellarvi in termini di legge).
E’ necessario leggere ogni singolo cavillo e pagina, ma vi assicuro che c’è scritto tutto. Nel caso aveste dubbi è stato messo a disposizione il numero di telefono gratuito 1500 per rispondere alle domande dei cittadini in merito alla normativa relativa ai viaggi.
N.B. Il fatto che l’Italia consenta di recarsi per turismo verso certi paesi, non vuol dire che quel paese abbia aperto i confini ai turisti o agli italiani nello specifico. Ecco perché consiglio di fare sempre il doppio confronto fa ciò che dicono le autorità italiane e quelle del paese ospitante.
Com’è possibile non poter uscire dal proprio Comune ma poter andare all’estero?
Ecco la domanda da un milione di dollari che ho sentito fare più spesso durante quest’anno, non tanto rivolta a noi ma proprio in generale sui social.
Lo spostamento/transito dalla propria abitazione verso l’aeroporto ricade nel caso di situazione di necessità. Non si intende come tale il fatto di fare il viaggio in sé, ma il fatto di recarsi in aeroporto a seguito dell’acquisto di un biglietto aereo per raggiungere un Paese in cui lo spostamento è consentito. Sono indicate anche le modalità con cui ci si può recare in aeroporto o rientrare (ovvero quali mezzi di trasporto pubblici/privati sono consentiti).
N.B. non è invece consentito lo spostamento verso l’aeroporto in caso vogliate raggiungere paesi in cui il turismo dall’Italia non è permesso, anche se quel paese ha aperto i confini per turismo.
Da quando sono state introdotte le zone a colori nelle varie regioni, occorre tenere conto anche delle diverse disposizioni regionali riguardo le limitazioni sugli spostamenti fuori Comune.
Per quanto ci riguarda, siamo stati agevolati nel raggiungere l’aeroporto di Milano MXP in quanto residenti in Lombardia. Ovviamente non abbiamo mai viaggiato in momenti di lockdown o con limitazioni che lo impedissero. Il nostro caso però ricade in quello di residenti in un Comune con meno di 5000 abitanti per il quale è consentito spostarsi entro i 30km. Oltre a non avere necessità di cambiare regione.
N.B. Fate molta attenzione ad essere sempre bene informati riguardo queste piccole differenze per quanto riguarda gli spostamenti, che cambiano soprattutto con i colori delle regioni.
Nel momento della stesura di questo articolo, vige il Dpcm del 2 marzo 2021 per il quale nell’Art. 35 Comma 2, riferito qui alle zone di colore arancione (ma si trova la stessa dicitura per le regioni di colore giallo all’Art. 9), è specificato quanto segue:
È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.
Attenzione che in zona rossa questi spostamenti potrebbero non essere giustificati. Informatevi!
Qual è la differenza fra il transito verso l’aeroporto e lo spostamento da un Comune all’altro?
Secondo la mia personale valutazione (quindi prendetela come tale), in condizioni diverse dal recarsi all’aeroporto, lo spostamento in un altro Comune italiano, difficilmente sarà fatto per il solo scopo di transito (il solo transito comunque è regolamentato), ma riguarderà tendenzialmente l’andare a trovare qualcuno o il recarsi in un luogo specifico, un parco, un negozio, … si tratterà quindi di uno spostamento che può rappresentare un pericolo per la gestione dell’emergenza nel nostro paese. Oltre i confini nazionali invece, la gestione della pandemia appartiene al paese di destinazione, che potrebbe anche avere una condizione migliore da questo punto di vista, con limitazioni più o meno restrittive in base alla diffusione del virus (come è il caso di paesi quali l’Islanda o le Canarie).
Ma quante persone ci sono davvero in aeroporto?
Nelle nostre esperienze abbiamo incontrato poche persone nei viaggi estivi. L’estate scorsa molto pochi hanno scelto di spostarsi in aereo e di conseguenza l’afflusso negli aeroporti era piuttosto basso rispetto al solito. Per quanto riguarda gli ultimi due viaggi, a dicembre e marzo, abbiamo trovato decisamente più movimento, ma può essere semplicemente un caso perché entrambe le volte abbiamo viaggiato nel weekend.
Ad ogni modo, i controlli ultimamente sono davvero tanti, sia per quanto riguarda i tamponi, sia per le motivazioni. Da una parte questo sicuramente mi conforta e rassicura, dall’altra purtroppo sono motivo di lunghe file per le quali le distanze non sono così facilmente mantenute.
Come sempre però il distanziamento dalle altre persone dipende quasi esclusivamente da noi. Sta a noi rimanere vigili, mantenere la distanza, eventualmente chiedere agli altri di spostarsi leggermente, evitare di ammassarci. La responsabilità è nostra.
Che tipo di viaggio aspettarsi
La risposta è dipende. Dipende da come si era abituati a viaggiare di solito. Ci sono aspetti del viaggio che vengono impattati meno dalle limitazioni del Covid, altri decisamente di più.
Ci sono scelte che permettono di godersi il viaggio in assoluta tranquillità, tanto che nel nostro caso, non ci è pesato affatto. Ci siamo goduti la libertà, la natura, un po’ di spensieratezza, senza abbandonare mai il rispetto delle regole e il buon senso.
Sicuramente chi viaggia andando alla ricerca di feste, locali, visite a musei e luoghi prettamente turistici è meglio che aspetti momenti migliori. Il rischio infatti è di ritrovarsi con molti di questi luoghi chiusi o con molte limitazioni che si rivelerebbero, a mio avviso, stressanti. Chi invece ama fare attività nella natura, passeggiate, trekking, sport acquatici, esplorare posti insoliti e lontano dal turismo di massa, piccoli borghi minori, vita locale e non è interessato alla movida, non resterà affatto deluso.
Noi abbiamo cambiato leggermente il modo di viaggiare trasformandolo in mini-trasferimenti da un luogo ad un altro. Il viaggio si limitava essenzialmente al trasporto aereo, mentre nella destinazione raggiunta abbiamo scelto di fare una vita tranquilla, come avremmo fatto a casa, andando alla scoperta di posti nuovi, esplorando il territorio, godendoci un po’ di serenità e libertà, soprattutto mentali.
Programmare il viaggio
Viaggiare ai tempi del Covid vuol dire dimenticarsi quasi completamente di programmare, almeno per ciò che è significato fino ad ora.
Cosa vuol dire? Non avere la certezza di poter partire fino all’ultimo se ad esempio, le destinazioni prevedono tampone negativo entro 48/72 ore dalla partenza. Questo vale sia per l’andata sia per il ritorno (al momento anche l’Italia richiede tampone negativo da effettuarsi 48 ore entro l’arrivo).
Il mondo del turismo si sta muovendo in questo senso, i tour operator si stanno organizzando con pacchetti che includono tamponi all’andata e ritorno, assicurazione e voli Covid-tested ma al momento è tutto all’inizio.
La nostra esperienza riguarda viaggi organizzati in completa autonomia, facendoci carico quindi di qualsiasi imprevisto potessimo avere.
La destinazione
Come scegliere la destinazione? Consultando i siti ufficiali che ho indicato e seguendo i punti che seguono:
- Sul sito di viaggiaresicuri.it informatevi su quali sono le regole del paese interessato
- Sul sito ufficiale del paese di destinazione verificate la corrispondenza delle informazioni e accertatevi della documentazione da produrre (tamponi, qr code, autocertificazioni, registrazioni su portali ufficiali, ecc…)
- Verificare la situazione Covid nella destinazione prescelta. Ad esempio le Canarie non hanno tutte lo stesso livello di allerta e questo cambia spesso.
- Verificare la situazione sanitaria in quel paese: come sono gli ospedali? Sono già saturi? Quante terapie intensive hanno? Non dimentichiamoci mai che possiamo aver bisogno di un ospedale indipendentemente dal Covid per una qualsiasi emergenza (e questo anche in Italia). Ma soprattutto che non dobbiamo gravare sul paese che ci ospiterà se questo è già in difficoltà nel gestire l’emergenza
Cosa prenotare in anticipo
Noi abbiamo sempre e solo prenotato il minimo indispensabile, ovvero volo e tampone.
Eventualmente potete prenotare le prime notti nella destinazione d’arrivo ma verificate i termini di cancellazione/rimborso altrimenti dovrete mettere in conto la possibilità di perdere quei soldi. Noi l’abbiamo fatto.
Potete anche eventualmente prenotare l’auto, se vi servirà, badando che sia totalmente annullabile fino a 24h prima in modo da poter cancellare la prenotazione in caso di mancata partenza.
Eventualmente una polizza assicurativa che copra in caso di annullamento anche in caso di Covid (non sono informata in merito, dal momento che per i nostri viaggi 2020 in Europa non abbiamo stipulato alcuna polizza). Per ulteriori informazioni vi rimando alla pagina ufficiale sull’assicurazione sanitaria.
Il volo
Durante gli ultimi viaggi ci siamo organizzati prenotando in anticipo solo i voli. Alcune volte solo il volo di andata per poi decidere in seguito quando tornare in modo da essere più flessibili. Non abbiamo prenotato con un eccessivo anticipo, diciamo un mesetto. La frequenza verso le varie destinazioni è decisamente ridotta, quindi ci sono meno voli disponibili ma anche meno persone che viaggiano.
Sembrerà banale ma ci sono alcuni accorgimenti a cui badare:
- Attenzione ai voli in partenza lunedì e martedì: potreste non trovare un laboratorio in grado di darvi il risultato del tampone in tempo dal momento che alcuni il sabato e la domenica sono chiusi. Verificate la stessa cosa nel paese di destinazione, dovete già sapere dove andare per il tampone del rientro.
- Attenzione ai voli in partenza in settimana: molti vengono cancellati/spostati per scarsa affluenza di passeggeri. Più sicure le partenze nel weekend.
- Attenzione ai voli in partenza nel weekend: se è vero che il pericolo di cancellazione è minore, il weekend è il momento in cui si sposta la maggior parte della gente, quindi il rischio è quello di trovare molte più persone in aeroporto.
- Se volate con una compagnia low cost, aspettate fino all’ultimo ad acquistare extra e bagagli, in modo da ridurre i soldi spesi nel caso non poteste partire
Il tampone
Chiedete il referto anche in inglese o comunque verificate in che lingua è richiesto l’esito nel paese di destinazione. Non è detto che venga accettato in italiano. Ormai molti laboratori si sono attrezzati in questo senso, informatevi prima e avvisate al momento della prenotazione così come accertatevi delle tempistiche per ricevere il risultato.
Informatevi sul tipo di tampone richiesto. Nella maggior parte dei casi serve il tampone molecolare PCR fatto entro 48 o 72 ore prima della partenza, a seconda del paese. Meglio che le 72 ore includano anche l’arrivo nella nuova destinazione per evitare problemi. Sono molto fiscali con l’orario quindi fate bene i calcoli.
Faccio un esempio: orario del tampone effettuato in data 7 marzo alle ore 10.00 del mattino. Partenza prevista entro il 10 marzo alle ore 10. Sarebbe meglio che anche l’arrivo rientri entro questa data/orario. Ovvero partenza il 9 marzo con arrivo il 9 marzo o ancora partenza il 10 marzo alle 6.00 del mattino con arrivo a destinazione alle 9.00.
Il tampone, quando necessario, ci è stato richiesto al momento del check-in e controllato anche successivamente, ad esempio quando abbiamo volato con Wizz Air.
La quarantena
E’ possibile che alcuni paesi richiedano alcuni giorni di quarantena all’arrivo, nonostante il tampone fatto in partenza, nonostante altri tamponi fatti all’arrivo (penso all’Islanda, ad esempio).
Anche l’Italia aveva inserito la quarantena obbligatoria per i rientri avvenuti dopo il periodo di Natale e Capodanno. Noi infatti abbiamo fatto 2 settimane di isolamento dopo il nostro viaggio a Fuerteventura.
Tutte queste informazioni sono indicate nelle fonti ufficiali di cui vi ho già parlato. Non è nulla di complicato, si tratta di valutare se sono opzioni che potete prendere in considerazione oppure no.
Faccio un esempio: una coppia, in cui entrambi lavorano in smartworking, può ipotizzare di trasferirsi nel paese di destinazione, fare i giorni di quarantena richiesti lavorando e poi iniziare le ferie nel momento in cui saranno liberi di circolare.
Due settimane prima della partenza
Noi di solito ci isoliamo maggiormente (non che sia mai stato possibile fare molto altro in effetti). Cerchiamo di evitare contatti con chiunque, evitare ristoranti per ridurre occasioni di contagio in vista del tampone. Lavorando da casa e non dovendo quindi muoverci, prendere mezzi, incontrare gente è sicuramente più semplice trascorrere queste due settimane tranquille.
1 o 2 giorni prima della partenza
Farete il tampone di cui riceverete il risultato il giorno stesso o il successivo. Con l’esito negativo in mano avrete finalmente la certezza di partire e potrete finalmente prenotare il resto.
Noi a questo punto prenotiamo i bagagli, l’auto nella destinazione, eventualmente le notti rimanenti, il parcheggio in aeroporto se serve.
E se non posso partire?
Questo è il caso di cui ho meno esperienza perché non ci è ancora mai capitato. Ovviamente, se le cause sono personali e non riguardano il Covid, valgono le stesse regole di annullamento viaggi che esistevano già prima, quindi sarete coperti o meno a seconda delle condizioni accettate al momento della prenotazione.
Nel caso in cui non possiate partire a causa del Covid (siete positivi voi, chi parte con voi o un famigliare), gli scenari possono essere:
- Metterlo in conto al momento dell’acquisto del volo: acquistare un low cost a prezzo basso per il quale importa relativamente perdere eventualmente i soldi. E’ una ipotesi da tenere in considerazione ed è quella che abbiamo sempre scelto per noi. Il nostro ultimo volo di andata per Fuerteventura ci è costato in due 29 Euro, extra e bagagli esclusi, ma se non fossimo partiti avremmo perso solo quella cifra (e quella del tampone ovviamente, che per il momento è sempre da mettere in conto).
- Acquistare biglietti che prevedono in cambio gratuito in modo da poter spostare il volo
- Stipulare una polizza che copra in caso annullamento dovuto a Covid. So che non tutte coprono in questo senso ma non so consigliarvi perché non ne abbiamo stipulata nessuna.
L’Ansia
Parlo anche di questo aspetto, si, perché non dovete assolutamente sottovalutarlo! Questo non vuole essere un articolo che incita al viaggio a tutti i costi, anzi, forse addirittura il contrario.
Ci tengo molto a condividere tutte le mie esperienze in modo da mettere il più possibile le persone in grado di immedesimarsi e valutare tantissimi aspetti a cui magari non eravamo abituati a pensare, proprio come l’ansia. Io ho sperimentato queste, mio marito nessuna per cui valutate voi in base al tipo di persona che siete:
L’ansia di non poter partire al momento della prenotazione: questa è la più semplice da superare! Metti in conto che non partirai fin da subito, al 50% delle possibilità. La prendi subito in considerazione come un’opzione assolutamente possibile.
L’ansia da esito del tampone: questa per me è la peggiore perché sai in cuor tuo di aver fatto attenzione, stai bene di salute, sei provato da settimane di costrizioni, la partenza è imminente, non desideri altro e il pensiero di dover mollare tutto proprio ora ti attanaglia. Oltre a tutte le ansie correlate che ne conseguono subito dopo se sei positivo, non sto neanche a dirvele, so che riuscite a immaginarle.
L’ansia da contagio in aeroporto/volo: essendo il momento in cui si incontrano più persone rispetto all’isolamento a cui ormai siamo abituati, è quello in cui bisogna fare più attenzione. Non è il caso di ammalarsi ora!
L’ansia da rientro: anche questa non è bellissima. Prima di rientrare ci aspetta un altro tampone e se questo è positivo bisogna stare in isolamento, ed eventualmente in cura, in un paese straniero, secondo le modalità indicate da loro. Se vi preoccupa molto questo aspetto valutate un’assicurazione che copra in questi casi. Se lavorate in smartworking, vi consiglio di partire portandovi dietro il pc. Per qualsiasi evenienza avrete almeno la possibilità di lavorare. In realtà non sono sicura che si possa lavorare se si è positivi al Covid, anche se senza sintomi. In isolamento fiduciario si, mentre se si è positivi forse no. Non mi è ancora successo per fortuna. Informatevi!
NON VIAGGIATE SE NON SENTITE DI AVERE UNA FORTE ESIGENZA DI BENESSERE PER CUI RESTARE A CASA SI RIVELA ESSERE PEGGIO CHE AFFRONTARE TUTTI GLI STEP CHE VI HO ELENCATO.
Altre emozioni?
Tante, troppe. Alcune belle, semplicemente meravigliose. Altre brutte, molto brutte.
Il senso di colpa: anche se hai fatto tutto come si deve, anche se sei responsabile, scrupoloso e fai tutto secondo ciò che è permesso, anche se parti sano, presti attenzione e torni sano. Il senso di colpa ti accompagnerà sempre. Per tanti motivi diversi e semplicemente perché hai scelto questa opzione per sentirti vivo. Ti senti in colpa anche perché pensi di non meritarti tutto ciò. Perché pensi che avresti dovuto rinunciare, nonostante tutto. Pensi che avresti dovuto attendere senza sapere fino a quando.
La paura: non abbiamo mai avuto particolarmente paura del virus per noi. Ma abbiamo sempre avuto paura per i famigliari, per gli altri, soprattutto se non li puoi raggiungere così facilmente. E poi la paura di non poter tornare quando si vuole, la paura di non trovare voli disponibili, la paura del blocco dei confini. Non è più avvenuto per fortuna, almeno non in maniera così serrata come un anno fa, ma non c’è la stessa libertà di spostamenti a cui eravamo abituati. Dove a tutto c’era una soluzione per risolvere un problema.
La tristezza: quando sei lì che ti godi tanta meraviglia e sei grato, c’è sempre quella parte di te che pensa a quell’altra emozione, la tristezza. Perché lo sai, l’hai provato cosa vuol dire stare fra 4 mura per mesi, senza vedere spiragli di luce, e sai che qualcuno sta vivendo quella situazione proprio in quel momento, se non peggio. Ed è molto triste.
ma anche…
La commozione: la sensazione bellissima di riuscire ancora a credere che qualcosa della nostra vita sia rimasto. Qualcosa è ancora lì ad aspettarci, quando torneremo.
La libertà: dopo tanti mesi trascorsi tra quattro mura, la sensazione di libertà di essere immersi nella natura incontaminata e nel nostro caso, negli ampi spazi di terra e roccia vulcanica di Fuerteventura, è indescrivibile.
Il coraggio: quando ho capito che il mondo non sarebbe più stato lo stesso – e non lo sarebbe stato per molto molto tempo – ho pensato di reagire. Cambiano le regole, cambiano le modalità, cambia tutto e dovevo cambiare anch’io, adattarmi velocemente a tutto questo. E’ forse questo il motivo che ci ha spinti ad intraprendere ogni volta tutta questa trafila.
La gioia: lei va e viene come fosse una linea tratteggiata. Quando vivi completamente il presente in cui sei immerso, va a mille, quando lo ridimensioni nel più ampio contesto italiano o addirittura mondiale, vieni ricatapultato nella realtà.
Il viaggio
Come andare in aeroporto
Durante questo anno siamo sempre andati in aeroporto con la nostra auto, parcheggiando direttamente nel terminal. No mezzi pubblici, taxi o navette.
Per quest’ultimo viaggio, dovendoci fermare per molto tempo, abbiamo fatto così: vivendo a 30 minuti da MXP, siamo andati il giorno prima della partenza in aeroporto e abbiamo noleggiato un’auto nel terminal per 24h. Siamo tornati a casa con entrambe le auto e il giorno seguente siamo andati in aeroporto con l’auto a noleggio lasciando la nostra parcheggiata a casa. Al rientro, se la situazione sarà più tranquilla, prenderemo un taxi, altrimenti faremo allo stesso modo.
In aeroporto
Personalmente ho sempre considerato il tempo trascorso in aeroporto e sull’aereo come quello a cui porre maggior attenzione. Non so se sia perché MXP è comunque un aeroporto trafficato, ma non posso dire di averlo mai trovato deserto. Poi probabilmente sono anche io ad avere una concezione di poca gente piuttosto estrema. I negozi sono chiusi, ma la gente che si sposta, soprattutto per motivazioni diverse dal turismo, è comunque tanta.
Mi raccomando di:
- Indossare sempre una mascherina FFP2 certificata, acquistata in farmacia.
- Evitare di togliersi la mascherina in aeroporto. Se prendete qualcosa al bar, sedetevi distanti dagli altri e rimettetela non appena avete consumato
Le poltrone ai vari gate hanno le apposite indicazioni su dove è possibile sedersi oppure no. Sono da rispettare, piuttosto è meglio stare in una zona più isolata o in piedi.
Quando obbligatorio alla partenza, il tampone ci è sempre stato controllato al check-in (Wizz Air). Sono molto rigidi con l’orario, se deve essere entro le 72 ore non fanno sconti ed è giusto così.
Mi raccomando di arrivare leggermente prima rispetto i tempi a cui siete abituati. Potrebbero esserci più controlli da dover fare, dipende dagli aeroporti, dipende dalle compagnie.
La mascherina
Indossare sempre una mascherina FFP2 certificata, acquistata in farmacia. Capirete se è davvero efficace perché resta molto stretta attaccata al viso, io di solito ho i segni rossi quando la tolgo, cosa che non mi succede con altre false FFP2 di cui si è sentito molto parlare ultimamente.
E’ fondamentale proteggere anche sé stessi e non solo gli altri!
Sull’aereo
L’aria degli aerei è filtrata tramite i filtri HEPA, gli stessi che si trovano in ospedale, e il ricambio d’aria avviene ogni 2/3 minuti, motivo per il quale gli aerei sono tra gli ambienti chiusi più sicuri. Lo sapevate? E’ anche il motivo per cui alcune compagnie hanno potuto riprendere a volare a giugno 2020, mentre altre no. E’ stata data questa possibilità solo agli aerei dotati questi filtri.
In alcuni voli, nei mesi scorsi veniva servito il pasto a bordo, ultimamente so che alcune compagnie hanno eliminato questa opzione e io dico: finalmente! Wizz Air continua tranquillamente a servirlo.
Il mio consiglio è di evitare di consumare pasti a bordo e quindi evitare di togliere la mascherina sull’aereo. Organizzatevi in modo da mangiare prima della partenza o all’arrivo. Stiamo parlando comunque di viaggi brevi, secondo me è più prudente così, nonostante i filtri dell’aria, nonostante le persone abbiano presentato esito di tampone negativo.
All’arrivo
Attenersi alle norme e ai controlli previsti, organizzarsi per eventuale quarantena, se prevista, e tamponi se richiesti.
Il rispetto delle regole locali
Trovarsi in un altro paese, non significa dimenticarsi delle norme a cui tutti quest’anno dovremmo ormai essere abituati e che non possiamo abbandonare nemmeno se lo consentono condizioni meno restrittive. La pandemia non ha confini e rispettare il paese che ci accoglie, trasformandoci in una risorsa senza creare invece un danno, è nostro dovere come ospiti.
Il soggiorno
Noi abbiamo adottato alcuni accorgimenti nelle scelte fatte quest’anno:
- abbiamo quasi sempre optato per soggiorni lunghi in case, pernottando in hotel solo lo stretto necessario per non essere vincolati a dover indossare sempre la mascherina trovandoci in mezzo ad altri clienti.
- ristoranti e bar frequentati sempre e solo esclusivamente all’aperto e mai affollati.
- no feste, pub o centri storici affollati
- no posti turistici se affollati (c’è da dire che non ne abbiamo trovati in effetti, soprattutto all’estero)
- spostamenti con mezzi privati (auto, bicicletta)
Altre considerazioni
Viaggiare a queste condizioni non è come viaggiare di solito.
Spostarsi in coppia è indubbiamente più semplice rispetto a viaggiare in famiglia
I viaggi ai tempi del Covid possono costare:
- di più per quanto riguarda tamponi, quarantene nella destinazione (soggiorni più lunghi), trasporti
- di meno per quanto riguarda voli e sistemazioni (prezzi più bassi per incentivare il turismo)
Al rientro
Le modalità di rientro possono variare, a seconda del livello di diffusione del virus in Italia e anche a seconda del paese di provenienza.
Possono essere necessari tampone rapido o tampone PCR o anche isolamento fiduciario se si rientra da determinati paesi. Queste informazioni variano nel tempo e per località, ecco perché è fondamentale informarvi di volta in volta, secondo le esigenze, dalle fonti ufficiali.
Anche in caso di isolamento non necessario, un altro accorgimento che adottiamo di solito è quello di rimare abbastanza isolati la prima settimana dopo il rientro. Lavorando in smartworking siamo sicuramente agevolati in questo senso.
Vale la pena?
La mia risposta è sì ma devo confessarvi che dopo quattro viaggi in questo modo lo trovo molto molto stressante. L’abbiamo fatto perché quello che c’è oltre si è sempre rivelato una boccata d’aria fresca per la mente e per l’anima ma NON è un modo di viaggiare sostenibile nel tempo. O almeno non con la stessa frequenza.
Dall’altra parte non posso negare che quando sei lì e guardi fuori dal finestrino al momento del decollo è così emozionante – forse ancor di più che in tutti i viaggi fatti in passato – che per un attimo ti lasci tutto alle spalle. Lasci il mondo laggiù, diventare piccolo come un puntino fino a perderlo di vista e ti lasci cullare dalle nuvole, dal sole, dal cielo.
Volare ti ridona un po’ di leggerezza.
La realtà però è sempre lì che incombe e per come stanno andando le cose in questo momento, credo che il mondo non sia ancora pronto a viaggiare come lo ricordiamo. La gente non ha idea di cosa voglia dire rispettare delle semplici regole. Non è affatto responsabile della salute e sicurezza proprie, figuriamoci di quelle degli altri. Perché alla fine è una catena che parte da ciascuno di noi. E i sistemi che permettano di garantire controlli e movimenti di grandi numeri non ci sono ancora.
Per il 2021, personalmente, sono ottimista almeno per quanto riguarda l’estate, ma non credo che le modalità si discosteranno molto da quanto è stato finora.
In ogni caso spero che il racconto della nostra esperienza possa servire a fare scelte ponderate. O anche semplicemente ad accettare con più leggerezza il fatto di dover aspettare ancora un po’, prima del prossimo decollo.
Ma quando avverrà, vi giuro, sarà bellissimo.
DISCLAIMER: tutte le esperienze qui riportate sono avvenute sempre e solo nel pieno rispetto delle norme vigenti in Italia e nei paesi di riferimento in quello specifico momento. Nel caso fossero presenti eventuali inesattezze, vi prego di comunicarmelo in modo da verificare e correggere di conseguenza.