Berlino in un weekend: come visitare la città con le esperienze di Airbnb
Era giugno, il sole alto in cielo, l’aria fresca sul viso e noi. Passeggiavamo per Kreuzberg con Kathy che ci scattava fotografie e ci raccontava come mai i tedeschi amano così tanto i laghi, perché non si fidano di Google e tante altre curiosità divertenti…
Durante il nostro weekend a Berlino, abbiamo (ho) deciso di viverla ed esplorarla in una maniera un po’ diversa dal solito. Benché fosse il nostro primo viaggio in questa città volevo fare qualcosa di originale e così ho prenotato un phototour con Kathy tramite Airbnb Experiences ed è stata davvero un’esperienza meravigliosa. L’idea era appunto quella di esplorare il multiculturale quartiere di Kreuzberg in maniera un po’ diversa dal solito. Allo stesso tempo anche quella di collezionare qualche scatto insieme a Stefano senza dover sempre essere io a piazzare il cavalletto, scattare, correre e rifare da capo mille volte.
Vedere tutta una città in due giorni è impossibile. Viverla no.
Amiamo questo tipo di esperienze, di quelle che non sono un frenetico spuntare la lista musei e monumenti, ma più un modo per arricchire e rendere speciali alcuni dei nostri momenti in viaggio.



Incontrare persone, condividere qualcosa con loro, conoscere le diverse abitudini e scoprire quegli aneddoti che non trovi sulle guide turistiche è il miglior modo per vivere un luogo e diventarne parte, anche se si hanno a disposizione soltanto poche ore.
Ecco perché a Berlino abbiamo deciso fin da subito di vedere poco ma con calma. Dopotutto in una città si può tornare due, tre o altre mille volte.
Kreuzberg: il quartiere
Questa zona si sta decisamente riqualificando negli ultimi anni, dopo essere stato un quartiere piuttosto povero della città. Oggi vanta una grande percentuale di popolazione turca e allo stesso tempo una grande presenza di giovani. Studenti e artisti, soprattutto stranieri, decidono di stabilirsi qui per via del suo continuo fermento.
Colpisce per l’architettura, caratterizzata da case d’epoca degli anni fra l’800 e il ‘900 ma anche per i grandi parchi, che offrono respiro e la sensazione di non trovarsi assolutamente in una grande città.
Street art: dove trovarla
Essendo un’amante di street art, mi ero ovviamente informata con anticipo su quali fossero le zone in cui recarsi. La realtà e’ che Berlino e’ talmente intrisa di murales che quasi non e’ necessario dirigersi in una zona precisa, a meno che siate interessati ad un artista specifico o ad un’opera in particolare. Molte di queste infatti si presentano davanti ai vostri occhi negli angoli più inaspettati.
I cortili di Hackesche Höfe
Sono stati il primo posto in cui ci siamo recati non appena atterrati in città e anche l’ultimo in cui siamo tornati prima di ripartire.
Si tratta di otto cortili comunicanti situati a pochi passi dalla fermata della metropolitana di Hackescher Markt, ricchi di attrazioni e luoghi di interesse, gallerie, caffè trendy e negozi di design. L’ingresso principale è al civico 40 di Rosenthalerstrasse. Noi ci siamo innamorati subito di questo posto perché, al contrario di molte altre zone della città, è molto raccolto. Non ti da’ quella sensazione di alienazione che si prova al cospetto dei grandi monumenti o camminando per i grandi viali.
Proprio all’interno di uno di questi si trova la celebre Dead Chicken Alley, una galleria d’arte a cielo aperto, dallo spirito un po’ hippie. Inoltre trovate il piccolo Museo di Otto Weidt, una chicca che vi consiglio di non perdere. Otto Weidt, nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, era il proprietario di una piccola fabbrica di scope e spazzole, situata proprio tra le mura del museo. In quell’epoca, assunse molti ebrei con problemi di vista o udito per lavorare nella sua fabbrica al nr. 39 di Rosenthaler Strasse e si batte’ per loro, difendendoli e arrivando a mentire anche alla Gestapo per evitare che venissero deportati. La storia è commovente e il museo offre lo spaccato di una piccola realtà dell’epoca, ponendo l’attenzione su chi già era emarginato e in difficoltà.
La struttura ospita anche la sede del centro dedicato ad Anna Frank e l’ingresso è gratuito.
Foundation Memorial to the Murdered Jews of Europe
Una mattinata in questo luogo di commemorazione degli Ebrei, ci siamo sentiti in dovere di dedicarla. Devo dire che in alcune zone della città, l’aria e’ davvero pesante. Si respira ancora la tristezza degli eventi che quei muri, seppur ricostruiti, si portano dentro… noi almeno l’abbiamo percepita così.
L’opera di commemorazione è notevole e toccante, l’avrete sicuramente vista e rivista in centinaia di immagini. Vi assicuro però che l’esperienza di ritrovarsi fra quei blocchi di cemento, in quel labirinto, è ancora più di impatto. Le diverse altezze, le strade senza uscita, i punti di fuga scorti da lontano ma sempre irraggiungibili, il cielo come unico sollievo.
Sì, resta solo di alzare gli occhi al cielo per respirare.
E’ sicuramente un luogo che consiglio per l’impatto emotivo che suscita. All’interno si ripercorrono i momenti della vita ebrea di quel periodo e sono raccolte tutte le informazioni disponibili reperite sulle singole famiglie, sulle persone, nessuna esclusa. Il database dei dati è enorme ed è ancora oggetto di studio ed ampliamento. Vedere quei volti, incrociare i loro occhi tramite una foto, sentirsi in qualche modo legati e dare loro anche solo pochi secondi di attenzione ed importanza, … . Non restituisce la vita, ma almeno un briciolo di dignità portata via a quelle persone, quella si.
Dove abbiamo dormito
Spendo qualche parola per presentarvi l’Hotel in cui abbiamo soggiornato perché e’ stato un piccolo gioiello di design e originalità!
Si tratta del Sir Savigny, un piccolo boutique hotel, curato in ogni dettaglio e arredato con altrettanta maestria. Pezzi di design, un pizzico di originalità e un ambiente giovane ma professionale hanno reso il nostro soggiorno davvero perfetto!





Dove abbiamo mangiato
A Berlino, non manca certo la scelta sui bar/ristoranti in cui mangiare ma se volete andare sul sicuro per quanto riguarda ambiente e buona cucina vi lascio una piccola selezione di posti che abbiamo provato e/o ci sono stati consigliati direttamente da Kathy!
Neni Berlin – Madame NGO – Silo Coffee – Michelberger Restaurant – Röststätte Berlin – Panama – Monkey Bar – Pacifico
Cover ph. | © pablo hermoso via unsplash
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6 comments
Sono d’accordo con te. Meglio vivere le città in lentezza e accompagnati da persone del posto che riescono a farti godere la città in un altro modo, il loro. Io non sono mai stata a Berlino ma la terrò presente per quando andrò.
Si, più che altro io sento l’esigenza di sopravvivere alle masse di turisti che affollano certi luoghi! 😀 😀
Ho adorato Berlino e come voi me la sono presa con calma, anche perché in linea di massima non mi piace, quando vado da qualche parte, vedere tutto e farlo di corsa. Preferisco prendermi più tempo, fermandomi nei posti che mi colpiscono. Non ero infatti stata agli Hackesche Höfe e spero di rimediare presto. Mi segno anche il nome dell’albergo che mi sembra molto bello!
Gli Hackesche Höfe ci sono piaciuti tanto!
Berlino e’ una citta’ in cui non mi stanco mai di tornare, e a dirla tutto inizio a mancare da un po’ troppo tempo. Avevo gia’ sentito parlare delle Airbnbexperiences e mi sembrano un modo diverso e interessante per scoprire un luogo attraverso gli occhi di qualcuno che ci abita. Ne faro’ tesoro per i miei viaggi futuri.
Si, ti permettono di fare le cose in maniera un po’ insolita e originale!