Quando torni da un viaggio ti restano impressi i ricordi: nella mente, nel cuore, nella pelle. Profumi ed emozioni. Sei sempre tu ma con qualcosa che ti arricchisce maggiormente di esperienze e come persona. cosa comprare in giappone
Poi ti restano le foto. Oggi è facile immortalare centinaia di attimi e spesso si rischia di non vivere a fondo quel momento. Alla fine, le immagini che contano davvero, si riducono di parecchio togliendo quelle sfocate, uscite male, quelle troppo buie o troppo esposte, … . Si riducono ma ci sono, e quando le riguardi, soprattutto dopo molto tempo, hanno il potere di rievocare certe emozioni.
E poi restano i souvenir. Personalmente ho smesso di portare a casa cose inutili, soprammobili o gadget vari.
Ho smesso anche di tenere scatole e scatole di scontrini, biglietti, brochure, cartine, volantini. Alla fine riempivano tanto spazio ma non li riguardavo mai e, quando lo facevo, era solo per spostarli da un posto all’altro. Da un po’ di tempo a questa parte, i souvenir che acquisto in viaggio sono cose che posso usare, consumare, finire e anche buttare.
E’ solo usando gli oggetti che rivivono i ricordi e le emozioni.
La cosa più importante che mi sono portata via dal Giappone è stato però uno stile di vita… già avevo iniziato ad intraprenderlo con la lettura di un famoso libro intitolato “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo in cui l’autrice, giapponese, racconta la sua filosofia dietro all’arte di separarsi dagli oggetti (buttare o regalare) per ritrovare benessere nel riordinare gli spazi in cui viviamo, dando la giusta importanza a ciò che ci circonda riducendolo all’essenziale. Dei Giapponesi mi ha colpito davvero molto la calma e la tranquillità che emanano (sia nei contesti più tradizionali che nei suoi eccessi) ed è ciò che vorrei perseguire nella mia vita di tutti i giorni. Il Monte Koya è stato forse il posto dove più ho provato questa sensazione di pace ed è probabilmente quello che mi porterò nel cuore per sempre di questo viaggio.
Per giungere infine alle cose materiali “utili” che ho comprato in Giappone, beh, eccole qui! Inutile dire che c’erano dei negozietti davvero stupendi dove avrei comprato tutto ad iniziare da quelli che vendevano furoshiki, fazzolettini, asciugamanini, piccole pochettes, portamonete e ventagli dai colori pastello meravigliosi!
Tra le cose da comprare in Giappone non possono mancare porcellane, mille tazze e teiere, piatti, ciotole e ciotoline dalle fantasie pazzesche, i blu intensi, i colori tenui, di quel materiale grezzo un po’ ruvido che li rendeva oggetti tanto preziosi e raffinati.
E poi i negozietti di dolci… con quanta cura e amore quei dolcetti erano disposti in vetrina o nelle confezioni, perfettamente realizzate, ne avrei comprati molti di più non fosse che non amo poi così tanto i dolci e alcuni non erano per niente buoni per i nostri gusti occidentali.
Però li ho assaggiati, si, li ho assaggiati tutti o comunque molti di quanti mi si sono presentati davanti! Ricordo delle viuzze a Kyoto in cui mi sono pentita di non aver comprato nulla perché eravamo all’inizio del viaggio (ragazze, a Kyoto comprate, comprate comprate!). Altri posticini con negozi carini sono stati Takayama, Yanesen a Tokyo e Kawagoe.
Il mio bottino comprende:
- tè di vario tipo (incluso il proposito di trovare un momento ogni volta che ne bevo uno di rilassarmi veramente, leggere un libro o fare cose piacevoli per me stessa o semplicemente non essere di fronte ad uno schermo, che sia pc, ipad, tv o cellulare)
- carta da origami (gli origami sono uno dei miei hobby preferiti)
- washi tape che uso spesso per fare i pacchi regalo
- piccoli adesivi sempre per i pacchi
- una salvietta di spugna che i giapponesi usano per asciugarsi dal caldo
- un ventaglio da regalare
- due paia di bacchette in cui abbiamo fatto incidere i nostri nomi in alfabeto giapponese sul retro
- una borsina di paglia intrecciata in un negozietto di oggetti di design sulla via per Hida-no-sato
- alcuni dolcetti al tè verde
- 2 kg di soba
- un libro di cucina giapponese vegetariana, il mio pezzo forte cosa comprare in giappone
Compro sempre libri di cucina vegetariana in ogni paese in cui andiamo, sembrerà strano ma esistono! Rappresentano un po’ la mia “boule de neige”.
Sono davvero contenta perché tante specialità e ricette che abbiamo assaggiato in viaggio, le ho ritrovate nel libro, così come è presente anche un elenco di materie prima di base da procurarsi. Troviamo miso, daikon, alghe varie, vari tipi di tofu, verdure e radici e per questo mi cimenterò molto presto in cucina!
Una oggetto che non ho acquistato e che tengo ad avere è il chasen, il famoso frustino in bamboo per il tè matcha. Dovrò cercarlo online anche se non sarà la stessa cosa.
La cerimonia del tè è stata, insieme alla notte al tempio, l’esperienza più profonda e stupefacente della vacanza e mi immagino già in un pomeriggio invernale, ripercorrere il rito del tè e poi assaporarlo ricordando il viaggio. Sognare di essere a Takayama, dormire in un ryokan e immergermi nelle calde acque di un onsen tra le montagne. Se ne avrete l’occasione non perdete assolutamente le Alpi Giapponesi in inverno: sono forse il primo motivo per cui tornerei in Giappone! cosa comprare in giappone
Per concludere questa panoramica sui souvenir giapponesi e non lasciare i maschietti a bocca asciutta, ecco cosa invece ha comprato Stefano:
- due mostriciattoli di robot presi ad Akihabara a Tokyo, in un posto che ho trovato bruttissimo seppur divertente soprattutto quando ho visto un ragazzo girare con delle babbucce di peluche a forma di tre dita da dinosauro rosa ma non sono riuscita a fotografarlo purtroppo!
- sempre lì, ha fatto la foto con quel Mazinga a grandezza umana mentre ad Odaiba la foto con il famoso Gundam gigante. Inutile dire che era felice come un bambino quando lo ha visto! cosa comprare in giappone
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